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Tav veneta, il ministro De Micheli accelera «In settimana la nomina del commissario»

La titolare delle Infrastrutture al via del cantiere Brescia Est-Verona. «Entro il 2026 questo tratto sarà completato»

Matteo Marian
2 minuti di lettura
(ansa)



inviato a lonato (BRESCIA)

L’atmosfera e l’organizzazione sono quelle delle grandi occasioni. «Entro il 2026 l’alta velocità ferroviaria arriverà a Verona» dice con orgoglio la ministra delle Infrastrutture e trasporti Paola De Micheli circondata dai massimi vertici di Ferrovie e Rete ferroviaria italiana. C’è di più, perché scesa dal palco allestito a Lonato per l’inaugurazione del cantiere relativo al lotto Brescia Est-Verona, la ministra annuncia che in settimana avrà «un incontro per la nomina del commissario straordinario per la Tav veneta». Dal quale il Veneto dei tir in doppia fila si aspetta molto.

LA SPINTA

Certo, se si pensa che dal via al programma Luna dei sovietici (1959) alla missione Apollo 11 con l’allunaggio degli americani (1969) trascorsero dieci anni, l’entusiasmo viene un po’ meno. Sono passati, infatti, quasi 30 anni da quando l’alta velocità veneta è entrata nel radar della politica. Nel frattempo, tra molti nodi da sciogliere e piccoli passi, ha fatto in tempo a diventare un mantra costellato di appelli, speranze, promesse, brusche frenate e penultimatum circa l’urgenza di un’opera necessaria per modernizzare la regione e il Paese. Ora – e si spera di poter dire in futuro per fortuna – ci si appella a “san commissario”.

italia veloce

Così mentre alla presenza della ministra De Micheli ieri a Lonato è stata avviata la fresa Martina (una talpa meccanica del diametro di 10 metri) che dovrà scavare sotto l’autostrada A4 per realizzare un tunnel ferroviario dove passerà l’alta velocità, si aspetta di conoscere l’identità del commissario straordinario che avrà, soprattutto, il compito di accelerare l’iter relativo al lotto Vicenza-Padova per il quale manca ancora la progettazione completa.

la mappa

Le tessere del mosaico Brescia-Padova, infatti, non sono ancora tutte al loro posto. Per il collegamento ferroviario veloce fino a Verona – opera in carico al consorzio Cepav due – a questo punto è solo questione di tempo. Il contratto (da 2,5 miliardi) per il primo lotto Verona-Bivio di Vicenza è stato firmato e, ancora, la soluzione per l’attraversamento di Vicenza c’è (lavori in capo al consorzio Iricav due). Dopodiché si apre un salto nel vuoto. Quanto alle risorse, sottolinea l’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti, «la copertura fino a Verona Est è assicurata. Poi vanno trovati 3,7 miliardi che sommati ai 973 milioni per il quarto lotto del Brennero fanno 4,67 miliardi. Sono infrastrutture fondamentali per collegare la nostra regione ai mercati internazionali e al nord Europa».

verso verona

Il lotto Brescia Est -Verona, di 48 chilometri, prevede complessivamente interventi per 2,49 miliardi. Parliamo di quattro viadotti, 15 cavalcavia, quattro gallerie naturali e 17 gallerie artificiali. «Abbiamo una grande fortuna» ha aggiunto De Micheli «avere un’azienda statale che ha la capacità realizzativa che nessuno degli stati Europei può vantare. Stiamo sbloccando grandi cantieri o consegnando le opere da nord a sud. È sbagliato ragionare in termini di derby tra nord e sud, questo Paese ha le aziende e le capacità per fare tutto».

le questioni aperte

Guardando a Venezia, ma andando oltre il ferro, la ministra ha concluso. «Ci eravamo impegnati ad anticipare per l’autunno di quest’anno l’entrata in funzione del Mose. È una promessa mantenuta». Quanto alle grandi navi «entro la fine di ottobre convocheremo un Comitatone dove faremo una proposta per un progressivo spostamento delle grandi navi. Sarà un proposta temporanea collegata a una definitiva da realizzare nei prossimi i anni». —

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