FERRARA. "Sarò duro. Nessuna compassione per Venezia e per i veneti. Il Veneto è la regione con la più alta evasione fiscale. In Veneto la Lega governa da 30 anni, rubando o permettendo la corruzione mostruiosa praticata da Galan e da Forza Italia. Proprio nessunissima solidarietà. Anche perché vogliono l'autonomia. Vero? E allora che se la cavino da soli". Bufera per questo post di un professore universitario di Ferrara, Giangi Franz, marito di un'ex candidata a sindaco nella città estense". Ne danno notizia i quotidiani locali a Ferrara. Il professore ha poi eliminato la frase "incriminata" e ha chiesto scusa, sempre su Facebook, con questo secondo post.
Il post del professore è stato subito criticato dal sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, della Lega: «Non starò più a guardare che questo individuo continui a mettere a repentaglio la buona immagine della nostra università, per questo chiederò subito al Rettore che vengano presi provvedimenti nei suoi confronti, anche per le sue parole razziste».
E non è l'unica uscita del genere che fa discutere in queste ore. Ci si mette anche ilMeteo.it che in un post mette la foto di uno scontrino (peraltro senza poter vedere la data, ma si tratterebbe di una foto vecchia di qualche mse, ndr) in un noto ed esclusivo locale di piazza San Marco. Conto di 43 euro per due caffè e due bottigliette d'acqua. E la domanda: "Consumazione in piazza San Marco a Venezia. Tu cosa ne pensi? È giusto raccogliere fondi per Venezia? Dovrebbe intervenire lo Stato? Dovrebbero contribuire i negozianti?". Sotto, una valanga di commenti, molti dei quali condannano però la strumentalizzazione in un momento così difficile per la città.E proprio oggi contro gli haters di schiera il presidente della Regione Luca Zaia, annunciando denunce: «Ho troppo rispetto dei Veneti - ha commentato Zaia - per dire quello che penso di questi personaggi. Però, come fatto con Vaia, li denunceremo. Io sono per la libertà di espressione, ma c'è un limite a tutto e penso che debba intervenire il legislatore per limitare questi fenomeni».
«Questa gente - ha proseguito - non ha diritto di avere la carta d'identità in tasca. Il loro è un comportamento vergognoso e irrispettoso davanti alla morte». A proposito di interventi sui social, Zaia non ha invece voluto commentare le dichiarazioni del ministro Di Maio: «Non ho niente da commentare e non replico al ministro degli Affari esteri».
Il caffè Lavena, oltretutto, è anche chiuso in questi giorni per l'acqua alta.