UDINE. "Con l'acquisizione di tutta la documentazione amministrativa e catastale avvenuta oggi a Belluno viene dato avvio al trasferimento definitivo al demanio idrico regionale dei beni di proprietà statale ubicati in Comune di Sappada; è un momento fondamentale che dà piena attuazione al passaggio di Sappada al Friuli Venezia Giulia come sancito dal referendum e dalla legge del 5 dicembre 2017".
Così l'assessore regionale friulano alle Finanze e patrimonio, Barbara Zilli, ha comunicato la svolta epocale dopo aver firmato, d'intesa con il Veneto e l'Agenzia del Demanio, il verbale che sancisce il formale passaggio dallo Stato (e quindi dalla Regione Veneto) alla Regione Friuli Venezia Giulia della proprietà del demanio idrico.

Detta coì, sembrerebbe pura burocrazia. Ma stiamo parlando delle sorgenti del Piave, uno dei luoghi storici e culturali più significativi per buona parte delle popolazioni nordestine.
"Il passaggio - spiega un asettico comunicato- riguarda le pratiche afferenti alle "Concessioni/utilizzazioni di beni del demanio idrico interessanti anche il Comune di Sappada" (14 pratiche) e le pratiche afferenti alle "Concessioni idrauliche" (una cinquantina di fascicoli). Il materiale è stato ritirato oggi a Belluno dai funzionari della Regione e per ora è limitato alle zone catastalmente definite "incensito acque", ovvero quelle che ricoprono la maggioranza della superfice.
Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Sappada, Manuel Piller Hoffer, che ha ringraziato la Regione per il supporto fornito in questo delicato passaggio che interessa un bene essenziale e strategico qual è il demanio idrico.