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Nessuno scontrino nemmeno all’assessore e al presidente

L'illegalità del Centro Ingrosso Cina l'hanno voluta toccare con mano ieri mattina il presidente di Unioncamere Veneto Fernando Zilio e l'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, che si sono...

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L'illegalità del Centro Ingrosso Cina l'hanno voluta toccare con mano ieri mattina il presidente di Unioncamere Veneto Fernando Zilio e l'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, che si sono recati in corso Stati Uniti per comprare simbolicamente degli addobbi natalizi. Il risultato: vendita al dettaglio, nessuna richiesta di partita Iva, nessun rilascio di scontrino fiscale.

Zilio e la Donazzan hanno comprato luci e addobbi spendendo in tutto 24 euro e 70 centesimi, una cifra inferiore rispetto a quello che avrebbero speso in un normale negozio, ricevendo di ritorno due semplici pezzi di carta con scritto a penna l'importo. Carta straccia senza alcun valore fiscale. L'ennesimo tentativo di dimostrare come si parli di una “cittadella dell’illegalità e della contraffazione", dove i danni si contano su diversi piani: economico- finanziario, sociale, etico, ma soprattutto alla salute.

«Ricordo che nel 2008, appena aperto il Centro Ingrosso Cina, abbiamo fatto la stessa operazione, abbiamo comprato dei prodotti, ottenendo lo stesso risultato di oggi», dice Zilio. "Dopo quasi 7 anni siamo ancora allo stesso punto. Si intervenga». Un altro aspetto grave, che evidenzia Zilio, è presentato da chi compra questi prodotti: «Molti commercianti acquistano in questi luoghi. Noi non li rispettiamo. Fanno un danno ai colleghi, al Paese e ai loro clienti». (a.f.)

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