Autostrada, effetto crisi: crolla il traffico dei Tir
Venezia-Padova penalizzata dal Passante. Analisi Cgia: "Settore in ginocchio anche per colpa della concorrenza sleale degli autisti dell’Est Europa". Paolo Zabeo: "Mai così male da 15 anni"
Massimo Scattolin
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La crisi economica ha messo ko il settore dell’autotrasporto: un calo del 9 per cento, nel periodo gennaio-settembre 2009, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E la Venezia-Padova, complice l’apertura del Passante, ha subìto il colpo più pesante. «Sono dati molto preoccupanti che non si registravano da 15 anni» afferma Paolo Zabeo (Cgia Mestre). E’ il risultato emerso dall’analisi elaborata dalla Cgia su dati Aiscat relativi ai flussi di traffico sulle autostrade italiane.
Nei primi tre trimestri 2009 sulla rete autostradale italiana la contrazione dei volumi di traffico dei tir è stata pari al -9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008. Peggio è andata da noi. Sulle principali direttrici del Nordest, infatti, la riduzione è stata ancora più marcata: -11,5 per cento. La più penalizzata in assoluto è l’autostrada Serenissima Venezia-Padova (-29,9 per cento). Frutto, senza dubbio, dell’apertura del Passante, che ha consentito di bypassare parte dei 23,3 chilometri dell’autostrada.
Nello stesso periodo - comunica la Cgia - Autovie Venete ha visto una riduzione dei volumi di traffico del 13,4 per cento, sull’Autobrennero il calo ha toccato l’11,5 per cento. Più modesta (-8,1 per cento) la perdita registrata sulla Brescia-Padova.
«Sono dati molto preoccupanti - commenta Paolo Zabeo (Cgia) - che non si riscontravano da più di 15 anni. La crisi e il conseguente calo della produzione hanno avuto dei riflessi molto negativi anche sulla tenuta del settore dell’autotrasporto». La crisi ha colpito tutti, ma in particolare un’area come la nostra, particolarmente votata all’export. «I flussi passano di qui - sottolinea Zabeo - E’ evidente che la minor circolazione di merci ci penalizza in maniera particolare». E, paradossalmente, la crisi economica ha colpito proprio nel momento in cui le infrastrutture viarie (leggi Passante) avrebbero consentito agli autotrasportatori di viaggiare più fluidamente lungo le arteria autostradali, senza perdere ore preziose intrappolati dagli ingorghi in tangenziale.
C’è poi un altro fattore che penalizza i nostri autotrasportatori: il perdurare della concorrenza sleale praticata dai vettori provenienti dall’Est Europa. «Si tratta di autisti che spesso viaggiano con mezzi fuori norma, senza documenti di trasporti, senza rispettare i limiti di orario alla guida, molto meno controllati - conclude Zabeo - Tutto ciò non fa presagire nulla di buono nemmeno per l’anno in corso».
Nei primi tre trimestri 2009 sulla rete autostradale italiana la contrazione dei volumi di traffico dei tir è stata pari al -9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008. Peggio è andata da noi. Sulle principali direttrici del Nordest, infatti, la riduzione è stata ancora più marcata: -11,5 per cento. La più penalizzata in assoluto è l’autostrada Serenissima Venezia-Padova (-29,9 per cento). Frutto, senza dubbio, dell’apertura del Passante, che ha consentito di bypassare parte dei 23,3 chilometri dell’autostrada.
Nello stesso periodo - comunica la Cgia - Autovie Venete ha visto una riduzione dei volumi di traffico del 13,4 per cento, sull’Autobrennero il calo ha toccato l’11,5 per cento. Più modesta (-8,1 per cento) la perdita registrata sulla Brescia-Padova.
«Sono dati molto preoccupanti - commenta Paolo Zabeo (Cgia) - che non si riscontravano da più di 15 anni. La crisi e il conseguente calo della produzione hanno avuto dei riflessi molto negativi anche sulla tenuta del settore dell’autotrasporto». La crisi ha colpito tutti, ma in particolare un’area come la nostra, particolarmente votata all’export. «I flussi passano di qui - sottolinea Zabeo - E’ evidente che la minor circolazione di merci ci penalizza in maniera particolare». E, paradossalmente, la crisi economica ha colpito proprio nel momento in cui le infrastrutture viarie (leggi Passante) avrebbero consentito agli autotrasportatori di viaggiare più fluidamente lungo le arteria autostradali, senza perdere ore preziose intrappolati dagli ingorghi in tangenziale.
C’è poi un altro fattore che penalizza i nostri autotrasportatori: il perdurare della concorrenza sleale praticata dai vettori provenienti dall’Est Europa. «Si tratta di autisti che spesso viaggiano con mezzi fuori norma, senza documenti di trasporti, senza rispettare i limiti di orario alla guida, molto meno controllati - conclude Zabeo - Tutto ciò non fa presagire nulla di buono nemmeno per l’anno in corso».
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