In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

''Il cambiamento climatico è più distruttivo del coronavirus'': da Carlo d'Inghilterra a Letizia di Spagna, ecco chi sono i ''Reali ecologisti'

Dal palazzo alimentato da energie rinnovabili al discorso del principe Carlo per la Giornata mondiale dell'ambiente, principi, duchesse e regine che dimostrano di avere davvero a cuore il futuro del nostro pianeta

4 minuti di lettura
Lampadine eco a basso consumo, energia rinnovabile, niente pesticidi nel parco reale e carta igienica riciclata: così Letizia di Spagna ha trasformato la Zarzuela in un palazzo ecologico. La regina consorte di Spagna non è l'unica, tra i reali europei, ad aver caro il tema green. Né la sola a volere misure piccole e grandi per supportare la causa ambientalista. Dal principe Carlo di Inghilterra a Maxima di Olanda, passando per Kate Middleton e Harry d'Inghilterra, ecco chi sono i reali in prima fila nella difesa dell'ambiente.
Letizia e Felipe di Spagna
Letizia e Felipe di Spagna 

 

Letizia di Spagna

Le azioni messe in atto da "Doña Letizia" (così viene chiamata dai suoi sudditi) non fanno che mettere in atto un programma che punta a emissioni zero per il Palazzo Zarzuela voluto già dall'allora re Juan Carlos, suo suocero, nel marzo 2007, che mira a integrare nuove tecnologie e soluzioni a risparmio energetico in tutti gli edifici integrati nella residenza reale". Zarzuela Emisiones Cero prevede che il riscaldamento e l'acqua calda sanitaria del complesso provengano da energie rinnovabili (solare, biomassa, biodiesel, geotermia ...) e che l'energia elettrica venga prodotta da impianti fotovoltaici, oltre a incoraggiare altre misure di risparmio con lampioni solari, lampade a risparmio energetico e rilevatori di presenza per l'accensione e spegnimento delle luci. Il Palazzo ha inoltre ridotto il consumo di carta di oltre il 50% promuovendo la digitalizzazione dei documenti e realizzato un vero centro di riciclo tra organico, vegetale, vetro, carta, batterie e lampadide. Quello di Zarzuela non è l'unico palazzo reale cui vengono applicate queste misure: a 
Foto IG @clarencehouse
Foto IG @clarencehouse 

Carlo di Inghilterra

"Dobbiamo proteggere il pianeta per i nostri nipoti" ha detto il più longevo erede al trono d'Inghilterra lanciando un appello in vista della Giornata mondiale della Terra 2020. "Il cambiamento climatico ha un potenziale distruttivo maggiore del Coronavirus. Gli ultimi anni hanno visto l’insorgere di patologie come Sars, Ebola, Aviaria.. virus che hanno origine nel mondo animale. Cambiare la relazione tra la natura, gli animali domestici e l’uomo rende le pandemie più probabili ed è perciò che noi dobbiamo ripristinare un equilibrio con il mondo naturale".
Il principe Carlo ha da tempo abbracciato campagne per preservare giungle, foreste e oceani; il suo primo discorso ambientalista risale al lontano 1968. Le sue residenze riflettono la sua filosofia di vita: Clarence House, residenza londinese in cui vive assieme alla moglie Camilla, è alimentata da energia proveniente da pannelli solari mentre ad Highgrove, amata casa di campagna nella contea del Gloucestershire, produce miele, alleva bovini e polli e coltiva frutta e verdura senza fertilizzanti chimici. Provare per credere: i suoi prodotti sono commercializzati attraverso il brand ecologico Duchy Originals.
Foto IG @theroyalfamily
Foto IG @theroyalfamily 

Regina Elisabetta II

A 93 anni è diventata ambientalista. La regina ha dedicato al tema una lunga parte del suo annuale discorso alla Cerimonia di apertura del Parlamento, nel dicembre 2019: “Per proteggere e migliorare l’ambiente per le future generazioni, un disegno di legge verrà approvato per elencare i principi e gli obiettivi da raggiungere, tra cui un miglioramento della qualità dell’aria. Verrà inoltre vietata l’esportazione di rifiuti di plastica al di fuori dell’OCSE e stabilita una nuova regolamentazione dello statuto”. Nello stesso anno ha detto anche addio alle pellicce: una conversione ambientalista che l'ha portata a mettere sotto naftalina tutti i capi ottenuti dallo scuoiamento di animali a favore di capi sintetici ed ecologici.
Il principe Alberto di Monaca
Il principe Alberto di Monaca 


Alberto di Monaco

È diventato ecologista nel 2005, dopo un viaggio nell'Oceano Artico che ha cambiato il suo modo di guardare il mondo. Ripercorrendo una rotta tracciata 100 anni prima, nel 1906, dal suo bisnonno Alberto I di Monaco, pioniere dell'oceanografia, il principe ha visto con i propri occhi l'effetto dello scongelamento dei ghiacciai: spostati fino a sei chilometri più lontano rispetto alla visita del suo antenato. Per fare la sua parte, nel 2006 ha creato la Fondazione Principe Alberto II di Monaco dedicata alla salvaguardia dell'ambiente e alla lotta cambiamento climatico, che a oggi sostiene circa 450 progetti tra cui il ripopolamento dell'aquila del Bonelli o la protezione delle tartarughe del Mediterraneo. Il principe è anche impegnato nella  riduzione delle emissioni di CO2 nel Principato ed è partner dell'iniziativa del Solar Impulse, primo aereo alimentato a energia solare.

Kate Middleton

All'inizio del 2020 Kate è stata coinvolta nella creazione del Premio Earthshot, "il Nobel per l'ecologia", con il quale assieme al marito William premierà meritevoli iniziative ambientali a partire dal prossimo anno. Da quando ha fatto il suo ingresso nella famiglia reale, nel 2011, ha partecipato ad almeno otto cerimonie di piantagione di alberi ed usa il proprio guardaroba come mezzo di sensibilizzazione al tema ambientale, riutilizzando i suoi abiti più e più volte. Kate è persino riuscita a conquistare l'associazione PETA, che in passato l'aveva criticata per aver indossato guanti di pelle e che nel gennaio di quest'anno, in occasione del suo 38esimo compleanno, le ha regalato una borsa di "pelle di mela". La duchessa infine adora il giardinaggio e cura un orto assieme ai suoi bambini nella campagna nella contea di Norfolk, dove ha fatto piantare numerose conifere per difendere la tenuta di Anmer Hall da sguardi indiscreti.

Regina Maxima di Olanda

Maxima di Olanda (49 anni) combina il suo lavoro di regina con quello di consulente delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Gira per la sua città in bicicletta - mezzo a 0 emissioni - e assieme a suo marito Guglielmo si impegna a cercare la strada più eco in ogni situazione: si racconta per esempio che al momento di acquistare un nuovo aereo, anni fa, la coppia reale si sia presa personalmente l'incarico di controllare che fosse il meno inquinante possibile. Inutile dire che il suo Paese sia tra i più virtuosi, in fatto di ecologia: l’Olanda è considerata una nazione leader per le problematiche ambientali e i suoi obiettivi futuri sul medio-lungo termine sono tra i più ambiziosi al mondo. I monarchi educano anche le loro tre figlie al rispetto dell'ambiente e vivono in un palazzo non a caso chiamato Huis ten Bosch - "la casa nella foresta", in olandese - sempre circondati dalla natura.


Il principe Harry e Meghan Markle

L'impgno del principe nella causa ambientalista e nella difesa degli animali è ondivago: nel 2013 partecipa a una conferenza a Londra in difesa della fauna selvatica per dare nuovo lustro alla sua immagine; pochi anni prima aveva fatto scandalo una sua foto in posa accanto a un bufalo abbattuto nella tenuta del conte ungherese-argentino Claudio Zichy-Thyssen, nipote del barone Thyssen. Poco a poco, Harry ha guadagnato peso come ambasciatore della causa ecologica e grazie alla moglie Meghan Markle ha appeso per sempre il fucile al chiodo: lei sì, è una convinta animalista da sempre, e trova ripugnante la caccia a qualsiasi livello. Nel 2019, prima di abbandonare il suo ruolo nella famiglia reale britannica per trasferirsi negli Stati Uniti, Harry sostiene una campagna ambientalista per incoraggiare le persone ad apprezzare la bellezza naturale degli alberi con il National Geographic e collabora con le principali compagnie di viaggio del mondo per creare Travalyst, movimento che cerca di rendere il turismo un settore più sostenibile; peccato che poco prima fosse stato al centro delle polemiche per aver usato jet privati per volare su e giù per l'Europa e portare in vacanza la sua famiglia.