

Letizia di Spagna
Le azioni messe in atto da "Doña Letizia" (così viene chiamata dai suoi sudditi) non fanno che mettere in atto un programma che punta a emissioni zero per il Palazzo Zarzuela voluto già dall'allora re Juan Carlos, suo suocero, nel marzo 2007, che mira a integrare nuove tecnologie e soluzioni a risparmio energetico in tutti gli edifici integrati nella residenza reale". Zarzuela Emisiones Cero prevede che il riscaldamento e l'acqua calda sanitaria del complesso provengano da energie rinnovabili (solare, biomassa, biodiesel, geotermia ...) e che l'energia elettrica venga prodotta da impianti fotovoltaici, oltre a incoraggiare altre misure di risparmio con lampioni solari, lampade a risparmio energetico e rilevatori di presenza per l'accensione e spegnimento delle luci. Il Palazzo ha inoltre ridotto il consumo di carta di oltre il 50% promuovendo la digitalizzazione dei documenti e realizzato un vero centro di riciclo tra organico, vegetale, vetro, carta, batterie e lampadide. Quello di Zarzuela non è l'unico palazzo reale cui vengono applicate queste misure: a
Carlo di Inghilterra
"Dobbiamo proteggere il pianeta per i nostri nipoti" ha detto il più longevo erede al trono d'Inghilterra lanciando un appello in vista della Giornata mondiale della Terra 2020. "Il cambiamento climatico ha un potenziale distruttivo maggiore del Coronavirus. Gli ultimi anni hanno visto l’insorgere di patologie come Sars, Ebola, Aviaria.. virus che hanno origine nel mondo animale. Cambiare la relazione tra la natura, gli animali domestici e l’uomo rende le pandemie più probabili ed è perciò che noi dobbiamo ripristinare un equilibrio con il mondo naturale".Il principe Carlo ha da tempo abbracciato campagne per preservare giungle, foreste e oceani; il suo primo discorso ambientalista risale al lontano 1968. Le sue residenze riflettono la sua filosofia di vita: Clarence House, residenza londinese in cui vive assieme alla moglie Camilla, è alimentata da energia proveniente da pannelli solari mentre ad Highgrove, amata casa di campagna nella contea del Gloucestershire, produce miele, alleva bovini e polli e coltiva frutta e verdura senza fertilizzanti chimici. Provare per credere: i suoi prodotti sono commercializzati attraverso il brand ecologico Duchy Originals.

Regina Elisabetta II
A 93 anni è diventata ambientalista. La regina ha dedicato al tema una lunga parte del suo annuale discorso alla Cerimonia di apertura del Parlamento, nel dicembre 2019: “Per proteggere e migliorare l’ambiente per le future generazioni, un disegno di legge verrà approvato per elencare i principi e gli obiettivi da raggiungere, tra cui un miglioramento della qualità dell’aria. Verrà inoltre vietata l’esportazione di rifiuti di plastica al di fuori dell’OCSE e stabilita una nuova regolamentazione dello statuto”. Nello stesso anno ha detto anche addio alle pellicce: una conversione ambientalista che l'ha portata a mettere sotto naftalina tutti i capi ottenuti dallo scuoiamento di animali a favore di capi sintetici ed ecologici.
Alberto di Monaco
È diventato ecologista nel 2005, dopo un viaggio nell'Oceano Artico che ha cambiato il suo modo di guardare il mondo. Ripercorrendo una rotta tracciata 100 anni prima, nel 1906, dal suo bisnonno Alberto I di Monaco, pioniere dell'oceanografia, il principe ha visto con i propri occhi l'effetto dello scongelamento dei ghiacciai: spostati fino a sei chilometri più lontano rispetto alla visita del suo antenato. Per fare la sua parte, nel 2006 ha creato la Fondazione Principe Alberto II di Monaco dedicata alla salvaguardia dell'ambiente e alla lotta cambiamento climatico, che a oggi sostiene circa 450 progetti tra cui il ripopolamento dell'aquila del Bonelli o la protezione delle tartarughe del Mediterraneo. Il principe è anche impegnato nella riduzione delle emissioni di CO2 nel Principato ed è partner dell'iniziativa del Solar Impulse, primo aereo alimentato a energia solare.

Kate Middleton
All'inizio del 2020 Kate è stata coinvolta nella creazione del Premio Earthshot, "il Nobel per l'ecologia", con il quale assieme al marito William premierà meritevoli iniziative ambientali a partire dal prossimo anno. Da quando ha fatto il suo ingresso nella famiglia reale, nel 2011, ha partecipato ad almeno otto cerimonie di piantagione di alberi ed usa il proprio guardaroba come mezzo di sensibilizzazione al tema ambientale, riutilizzando i suoi abiti più e più volte. Kate è persino riuscita a conquistare l'associazione PETA, che in passato l'aveva criticata per aver indossato guanti di pelle e che nel gennaio di quest'anno, in occasione del suo 38esimo compleanno, le ha regalato una borsa di "pelle di mela". La duchessa infine adora il giardinaggio e cura un orto assieme ai suoi bambini nella campagna nella contea di Norfolk, dove ha fatto piantare numerose conifere per difendere la tenuta di Anmer Hall da sguardi indiscreti.
Regina Maxima di Olanda
Maxima di Olanda (49 anni) combina il suo lavoro di regina con quello di consulente delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Gira per la sua città in bicicletta - mezzo a 0 emissioni - e assieme a suo marito Guglielmo si impegna a cercare la strada più eco in ogni situazione: si racconta per esempio che al momento di acquistare un nuovo aereo, anni fa, la coppia reale si sia presa personalmente l'incarico di controllare che fosse il meno inquinante possibile. Inutile dire che il suo Paese sia tra i più virtuosi, in fatto di ecologia: l’Olanda è considerata una nazione leader per le problematiche ambientali e i suoi obiettivi futuri sul medio-lungo termine sono tra i più ambiziosi al mondo. I monarchi educano anche le loro tre figlie al rispetto dell'ambiente e vivono in un palazzo non a caso chiamato Huis ten Bosch - "la casa nella foresta", in olandese - sempre circondati dalla natura.