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Il libro Cuts con le foto di Steve Brooks è pubblicato da DoBeDo e Gimme 5, mentre il docufilm Cuts The Movie No Ifs Or Buts (2023) è diretto da Sarah Lewis.
Il libro Cuts con le foto di Steve Brooks è pubblicato da DoBeDo e Gimme 5, mentre il docufilm Cuts The Movie No Ifs Or Buts (2023) è diretto da Sarah Lewis. 
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Cuts: in un libro le acconciature ribelli, poi diventate “cool”, della Londra tra gli anni 90 ai 2000

Un libro e un documentario ripercorrono la storia di Cuts, il salone di Londra che ha fatto epoca: per le acconciature sovversive e le rotture con il passato

1 minuti di lettura

Non è sempre stata accogliente, sexy e stilosa, l’Inghilterra. Prima di Cool Britannia, c’era Fuck Britannia, la ribelle: con i punk, Clash, Sex Pistols… I sovversivi che negli anni 70 avevano dato un taglio netto alle convenzioni, e ai propri capelli. Londra era il posto giusto per sforbiciare con il passato e l’indirizzo esatto era Kensigton Market. Dove, nel 1978, James Lebon fondò Cuts. Subito divenne un punto di riferimento, una piazza, un crocevia sociale, un’agorà di pensieri e filosofie, un social network ante litteram in cui i moderatori erano gli hair stylist. E quelli di Cuts erano diversi da tutti gli altri perché non dovevano sottostare a regole e gli era consentito essere se stessi. 

David Bowie, con uno dei suoi iconici tagli, durante uno spettacolo al Rainbow Theatre nel 1990
David Bowie, con uno dei suoi iconici tagli, durante uno spettacolo al Rainbow Theatre nel 1990 

«Inizialmente era proibito affrontare temi come politica e sesso, così con i clienti si parlava di musica, di moda e, a essere sinceri, di dove comprare la roba buona», ricorda Steve Brooks, che era il comproprietario del salone, e ora anche l’autore degli scatti raccolti nel libro Cuts (riedito per Natale con nuovi contenuti da DoBeDo Projects e Gimme 5), che ripercorre in 500 pagine le acconciature – nel frattempo sì diventate “cool” – dagli anni 90 ai 2000. «Ho ritratto l’intimità che si creava con ognuna di queste persone. Ogni foto ferma un’immagine e rafforza lo stile e la moda di allora, ma racconta anche qualcosa di fragile e vulnerabile, delicata come un bicchiere di Murano: il rapporto di fiducia subliminale tra l’hairstylist e il cliente». In gioco c’era qualcosa di importante e rassicurante, al pari dei vestiti, ai fini della propria immagine. «In realtà più importante: quando fai sesso i vestiti te li togli, i capelli rimangono», dice Brooks. 
A celebrare la storia del mitico salone e centro aggregativo non ci sarà solo l’edizione aggiornata del volume, ma anche Cuts The Movie: No Ifs Or Buts. A voler girare il documentario sul salone, è stata una delle clienti, la regista Sarah Lewis. «Ha cominciato nel 1996», spiega Brooks, «pensando a una cosa tipo “un giorno da Cuts”». E ci ha preso gusto, visto che il suo progetto si è concluso 25 anni dopo. 

Naomi Campbell nel 1991 al suo 21esimo compleanno
Naomi Campbell nel 1991 al suo 21esimo compleanno 

Tra i frequentatori di Cuts c’erano Naomi Campbell e David Bowie, Tom Dixon e Neneh Cherry, Boy George e Goldie... «Più che altro artisti, attori e attrici porno, pubblicitari, spacciatori, sportivi, clienti di ogni razza ed etnia, mamme, papà e nonni», elenca Brooks. «Poi i miei preferiti: gente normale, con un lavoro normale, in vena di trasgressioni». Chi invece non è mai stato uno dei vostri clienti? «Nessun politico», riflette. «A parte uno: era un Tory, che era entrato solo per capire se poteva farci chiudere».