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Sette borse griffate su cui scommettere nel 2023

La baguette di Fendi
La baguette di Fendi 
Investire in borsa, nel senso vero, o meglio metaforico, della parola: sulla scena del lusso, gli accessori più iconici di sette grandi firme si contendono il titolo di it-bag. Conquistandolo, inevitabilmente, ciascuna di loro
3 minuti di lettura

Anno nuovo, borsa nuova? La consapevolezza di ciò che si cela dietro un accessorio griffato – storia, artigianalità, celebrità che l’hanno reso iconico – guida la scommessa. D’altronde, sono tante le prospettive da cui osservare una borsa griffata. Può trattarsi di un’inarrivabile borsa dei sogni che connette con il lato più onirico e sognante della moda, un accessorio cult su cui investire senza rimorsi né sensi di colpa, uno status symbol che non bada a cifre (neanche quelle a tre zeri). Tra queste si annoverano senz’altro la famosa borsa Chanel 2.55 e quelle firmate Hermès, quali la Birkin e la Kelly. Ma non solo. Nel mondo del lusso, ogni accessorio unisce i puntini tracciando un percorso che procede dai codici più emblematici dell’archivio di una maison fino a oggi, nelle sue reinterpretazioni più contemporanee. La moda 2023 vedrà senz’altro essere protagoniste queste 7 borse – alcune costosissime, altre più accessibili – su cui scommettere con la certezza di poter stringere tra le mani un pezzo cult.

 

 

La borsa Gucci Jackie 1961

Una silhouette leggendaria, proprio come la First Lady statunitense a cui deve la sua gloria atemporale: era il 1961 quando questa borsa entrò nelle grazie di Jackie Kennedy, e ancora oggi continua ad esercitare il suo innegabile fascino. Cosa la contraddistingue? La forma bombata e la pelle morbida al tatto, la fredda chiusura in metallo che ne definisce l’identità. La Jackie 1961, ripresa dagli archivi della maison fiorentina dall’ormai ex direttore creativo Alessandro Michele, torna anche in vista della moda Primavera Estate 2023 affermandosi come uno degli investimenti più furbi e lungimiranti sulla scena del lusso.

La Jackie di Gucci, una bag iconica dal 1961
La Jackie di Gucci, una bag iconica dal 1961 

COURTESY GUCCI

 

 

 

La borsa Lady Dior

Il nome ne precede la fama: inizialmente battezzata Chouchou, la borsa impiegò poco a diventare la favorita di Lady Diana. È all’allora principessa di Galles che la maison dedicò così il nuovo nome di quella che sarebbe diventata la sua punta di diamante. Disponibile in più colori e dimensioni, questa stagione la scommessa sarà di puntare sull’ultima arrivata, caratterizzata dal motivo Rêve d'Infini immaginato dall’artista Pietro Ruffo. Presentata dalla direttrice creativa Maria Grazia Chiuri a Siviglia durante la sfilata Dior Cruise 2023, questa borsa Lady Dior fonde artigianalità ed estetica andalusa. Oltre alla rosa dei venti, ai fiori e al nodo sivigliano, spicca una massima poetica: Déploie tes ailes et rêve d'infini, ovvero "Spiega le tue ali e sogna l'infinito".

 

La Lady Dior
La Lady Dior 

 

COURTESY DIOR

 

 

 

 

La borsa Capucines di Louis Vuitton

Francia, 1854: un giovanissimo Louis Vuitton apre la sua prima boutique in Rue des Capucines a Parigi. È da questa strada che la borsa Capucines prende il suo nome. Il valore storico di questo accessorio è innegabile: dal 1892, anno in cui apparse nei cataloghi della maison per la prima volta, La Capucines è stata indossata a braccio o a spalla da generazioni e generazioni di donne. È il savoir faire della casa di moda a renderla un investimento senza tempo: realizzata con pelle Taurillon proveniente dalle concerie Louis Vuitton, occorrono oltre cento passaggi tra mani esperte perché possa venire alla luce. Una borsa da sogno che è anche sinonimo di una tipologia di lusso che non ha bisogno di essere ostentato.

La Capucines di Louis Vuitton
La Capucines di Louis Vuitton 

 

COURTESY LOUIS VUITTON

 

 

La borsa Sardine di Bottega Veneta

Recentemente avvistata nei look di star come Kendall Jenner e Elizabeth Debicki (l’attrice che interpreta Lady Diana in The Crown 5), la borsa Sardine di Bottega Veneta è di una bellezza scultorea. La virtuosa artigianalità della maison resta centrale, complice l’identificativo motivo intrecciato. La borsa prende invece nome dal suo manico, una sardina a cui sono ancorate le due estremità della borsa stessa. Elegante e minimale, ha debuttato in passerella a Milano con l’esordio del nuovo direttore creativo Matthieu Blazy, nella collezione moda Autunno Inverno 2022 2023, e si prospetta già come un investimento griffato di grande successo.

Sardine di Bottega Veneta
Sardine di Bottega Veneta 

COURTESY BOTTEGA VENETA

 

 

 

La Baguette di Fendi

Ha compiuto 25 anni lo scorso settembre e li ha festeggiati in grande, quando è stata protagonista di una sfilata celebrativa a New York che ha visto non solo il grande ritorno in passerella di Linda Evangelista (la top model si era ritirata dalla scena dopo il tragico risultato della crioliposi), ma anche un’esclusiva collaborazione con Tiffany&Co. Senz’altro complicato deciderne il colore se si tratta del primissimo investimento, ma la versione con paillettes viola è certamente ridiventata desideratissima. Debuttò per la prima volta sul piccolo schermo negli anni ’90, quando Sarah Jessica Parker la sfoggiò nei panni di Carrie Bradshaw nella serie Tv Sex & the City. Nella scena specifica, un criminale prova a derubare Carrie della sua borsa griffata, al quale lei risponde: “Questa non è una borsa, è una Baguette!”. In occasione del reboot della serie, And Just Like That, la casa di moda ha rilanciato questa versione ultraviolet riportando in auge tutto il glamour di quella che è stata consacrata come una vera it-bag.

La Baguette di Fendi
La Baguette di Fendi 

 

COURTESY FENDI

 

 

La Valentino Garavani Locò

Giocosa, contemporanea eppur con un fascino velatamente anni ‘90: c’è qualcosa di fortemente attraente nella borsa Valentino Garavani Locò, che fa di lei un investimento senza tempo. Nel 2023, ci sarà da scommettere sulle nuove varianti pastello introdotte dalla pre-collezione Valentino Surfaces Spring 2023. A renderla versatile è la possibilità di staccare il manico, per trasformarla – da borsa a spalla quale è – in una clutch da portare a mano, altrettanto ricca di fascino. Merito è anche l’immediatezza del logo che, nel processo di ri-significazione dei codici della maison, perde la sua accezione di status symbol e si fa mezzo di espressione di un’identità chiara e precisa.

 

Valentino Garavani Locò
Valentino Garavani Locò 

COURTESY VALENTINO GARAVANI

 

 

La borsa Telfar

Non solo lusso estremo, non solo investimenti a tre zeri. Il successo della borsa Telfar, marchio del designer americano Telfar Clemens (citato persino da Beyoncé nella canzone Summer Renaissance), proseguirà senz’altro in crescendo. Lo ha dimostrato questo autunno il report Clair (Comprehensive Luxury Appraisal Index for Resale) divulgato dalla piattaforma di prodotti pre-loved Rebag: il valore di una borsa Telfar usata supera del 195% quelle nuove in boutique. Anche le celebrità la adorano: Madonna, Oprah Winfrey, Dua Lipa e Zoë Kravitz l’hanno già fatta propria. Un piccolo investimento a buon rendere, dal costo (sotto i 250 euro) certamente più democratico.

L aborsa Telfar, marchio del designer americano Telfar Clemens
L aborsa Telfar, marchio del designer americano Telfar Clemens 

 

 

COURTESY TELFAR