
Non tutte, però, sembrano così lungimiranti come la cantante inglese, perché a quanto pare le donne che fanno egg freezing sono piuttosto avanti con gli anni: «Si tratta per lo più di single sulla soglia dei 40 anni, che in attesa di trovare un partner decidono di conservare gli ovuli». La loro motivazione? «Qualcuna lo fa per scaramanzia, qualcuna come ultima spiaggia prima di rinunciare definitivamente alla maternità. Il problema per tutte è lo stesso: arrivano troppo tardi, quando l'efficacia del trattamento è minima» sottolinea l'esperto. Si è decisa quasi in zona Cesarini la modella indiana Diana Hayden, ex Miss Mondo, che ha congelato gli ovuli a 34 anni per diventare poi mamma a 42: «Non volevo sentirmi obbligata a fare un figlio solo perché poi sarebbe stato troppo tardi. Ho scoperto che c'era questa possibilità e l'ho sfruttata» ha detto «Così, mi sono potuta permettere di aspettare il mio principe azzurro in tutta tranquillità». È ricorsa al social freezing anche star come Celine Dion che ha messo al mondo i suoi gemelli otto anni dopo, mentre la star di Modern Family Sofia Vergara si è trovata coinvolta in una battaglia legale contro l'ex Nick Loeb per l'utilizzo di ovuli fecondati e congelati quando erano fidanzati.
Costi e procedure
Abbiamo parlato finora di dive ricche e facoltose, i casi di donne “normali” sono pochi perché oggi il social freezing è ancora a tutti gli effetti un lusso: in America ha un costo di circa 16 mila euro, e se non lavori per una di quelle aziende, come Facebook e Apple, che lo hanno inserito come benefit aziendale - riscuotendo una buona adesione delle dipendenti - devi farti carico per intero della spesa. Si capisce, allora, perché l'attrice Olivia Munn, star di X-Men, si sia attirata addosso le critiche del mondo della Rete, quando ha postato la frase “tutte le donne dovrebbero farlo” dopo aver congelato le sue uova. “Troppo facile a dirsi, se te lo puoi permettere” è stato il commento unanime delle sue follower. E che il social freezing rischi di diventare uno status symbol per donne abbienti lo dimostra il fatto che sempre più manager e professioniste cinesi volino fino a Los Angeles per congelare i loro ovuli. In Cina, il Governo cerca di tenere sotto controllo la fertilità e vieta alle donne non sposate di crioconservare gli ovociti, così le più facoltose e emancipate di loro vanno all'estero a sottoporsi a questo trattamento, soprattuto negli Stati Uniti.
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Mamma non mamma
E in Italia com'è la situazione? «Da noi il costo è minore: siamo sui 3000 euro per monitoraggi e ricovero, a cui va aggiunto quello, elevato, dei farmaci, le gonadotropine, circa 1000-1500 euro» sostiene Marco Filicori di Cecos «Però, a conti fatti, rimane una cifra onerosa per una donna giovane, che non vede questo trattamento prioritario in questa fase di vita». È vero: le ragazze non si pongono il problema, ma non per incoscienza «A 20, 25 anni non si è consapevoli dell'impatto che ha l'età sulla propria fertilità» sostiene l'esperto. «Manca informazione appropriata su questi temi. I media, purtroppo, tendono a pubblicizzare storie di donne che rimangono incinte a 50 anni e oltre, come Brigitte Nielsen (diventata mamma per la quinta volta a 54 anni lo scorso giugno, nda), omettendo un dato importante, e cioè che queste signore per fare un figlio alla loro età non hanno utilizzato i propri ovociti, bensì quelli donati da un'altra donna».
E se, in un futuro ideale, il social freezing fosse gratuito e tutte, a partire dalle donne più giovani, ne potessero usufruire facilmente, cosa succederebbe? «Non solo si alzerebbe il tasso di natalità del nostro Paese che è molto basso» ipotizza il presidente di Cecos «ma si produrrebbe un bel risparmio per lo Stato: usare ovociti congelati da giovani, quindi di migliore qualità, diminuisce il rischio di malattie genetiche, come la Sindrome di Down. Prevenendo queste patologie, il costo per curarle, verrebbe abbattuto».