Jj4 e Mj5 sono salvi, per ora. Il Tar di Trento ha sospeso provvisoriamente il provvedimento di abbattimento nei contronti dell’orsa Jj4 e dell'orso Mj5 fino al 27 giugno prossimo.
Entro quella data le associazioni animaliste e il Ministero dell'ambiente devono presentare un progetto dettagliato di trasferimento come alternativa all'uccisione. Fra le ipotesi più probabili un santuario in Germania, in Romania o in Giordania.
Successivamente la situazione resterà in stallo anche perché il 22 ottobre in Trentino sono previste le elezioni provinciali. Il Tar, a pagina 28 dell'ordinanza odierna a firma del presidente Fulvio Rocco, ha già fissato la data dell'udienza nel merito per giovedì 14 dicembre.
"Riteniamo che fino a questa data gli orsi non possano essere uccisi - commenta la Lav Italia, Lega Anti Vivisezione che ritiene le possibilità di trasferire i plantigradi "concrete e reali".
L'orsa Jj4 è ritenuta responsabile dell'aggressione mortale al runner Andrea Papi avvenuta il 5 aprile scorso. L'animale, attualmente, è rinchiuso uno dei recinti per orsi del centro di Casteller. L'orso Mj5 che è tutt'ora in libertà: su di lui pende l'accusa di aver aggredito un escursionista nel marzo scorso.
Il Tar: la pericolosità di Jj4 non è stata verificata e manca la dinamica dell'aggressione
Per il Tar di Trento la pericolosità dell'orsa Jj4 nn è stata pienamente accertata. "La misura dell'abbattimento consegue all'affermazione della pericolosità dell'animale, ma tale affermazione non trova spiegazione nell'impugnato decreto, né nei due pareri dell'Ispra" visto che "nel caso in esame non sono stati eseguiti seri accertamenti al riguardo", precisano i giudici amministrativi.
Il Tar di Trento chiede inoltre di verificare la dinamica dell'aggressione dell'orsa Jj4 ad Andrea Papi, il runner di 26 anni morto il 5 aprile scorso. "Sebbene vi sia motivo di ritenere che l'aggressione del giovane Andrea Papi sia dipesa dalla presenza di cuccioli al seguito dell'orsa (...) tuttavia non v'è traccia degli accertamenti posti in essere dalla Provincia al riguardo, perché non è stata prodotta in giudizio la documentazione richiesta (...) tanto più necessaria se si considera che anche il consulente di parte nella propria relazione, a seguito dell'esame autoptico effettuato sul cadavere del giovane, ha evidenziato la necessità di ulteriori verifiche", scrivono i giudici amministrativi sospendendo l'uccisione degli orsi Jj4 e Mj5 fino al 27 giugno.
Il Tar: gli animalisti paghino il trasferimento dell'orsa Jj4
Entro il "27 giugno 2023" le associazioni animaliste e ambientaliste che si oppongono all'abbattimento dell'orsa JJ4 e il "Ministero dell'Ambiente devono "attivarsi per formulare alla Provincia di Trento concrete proposte di trasferimento dell'orsa" in "idonea struttura" in Italia o in "Stato estero" come alternativa all'abbattimento e alla 'proginia' nel centro Casteller, trovando anche le "risorse necessarie per realizzare il trasferimento, non potendo i relativi oneri gravare sulla Provincia di Trento". È quanto scrive il Tar di Trento sospendendo in via cautelare l'ordinanza di abbattimento dell'orsa responsabile della morte del runner Andrea Papi e rinviando al prossimo 14 dicembre per l'udienza di merito. Per i giudici Fulvio Rocco (presidente), Carlo Polidori e Antonia Tassinari ministero e associazioni - la Lega Antivivesione e la Lega per l'bolizione della Caccia quelle che avevano impugnato il provvedimento del presidente della Pat, Maurizio Fugatti - possono agire "sinergicamente o ciascuno nel proprio ambito" come già avvenuto in passato per l'orsa Dj3, "trasferita in una riserva tedesca" e dell'orso M57, portato in Ungheria.


Orsa Jj4, le tappe della vicenda: dalla morte del runner Andrea Papi alla sentenza del Tar di Trento

Fugatti: “Abbattimento e istruttoria della Provincia, il Tar ci ha dato ragione”
"Il Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento ha pubblicato oggi le ordinanze a seguito della riunione di ieri - in sede collegiale - sui ricorsi proposti contro l'abbattimento degli orsi JJ4 e MJ5. In tutte le ordinanze, il Tar riconosce come i ricorsi non siano supportati da un presumibile fondamento giuridico e ravvisa già profili di inammissibilità, in ordine alle impugnazioni dei provvedimenti del presidente della Provincia autonoma di Trento, il decreto numero 9 del 19 aprile e il decreto 10 del 27 aprile, con cui si dispone l'abbattimento dei due esemplari pericolosi. Gli atti dell'Amministrazione - sottolinea la Provincia di Trento in una nota - vengono dunque ritenuti congruamente e compiutamente motivati, alla luce di un'approfondita istruttoria".
"Il Tar di Trento dichiara che le misure alternative all'abbattimento sono state adeguatamente considerate da parte della Provincia. L'ipotesi trasferimento avanzata da qualche associazione - viene rilevato - non è suffragata da alcuna concreta e fattibile proposta da cui risulti anche l'impegno dei proponenti a farsi carico di tutti gli oneri. Per questo motivo, si può affermare che la scelta definitiva di confermare l'abbattimento sia di MJ5 che di JJ4 sia stata ritenuta validamente motivata". Questa la precisazione del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, alla luce della decisione dello stesso tribunale amministrativo di sospendere l'esecuzione dei provvedimenti della Provincia su JJ4 fino all'udienza cautelare fissata al 27 giugno 2023 (con udienza di merito al 14 dicembre 2023) e di MJ5 fino al 22 giugno per motivi procedurali. I giudici confermano infatti la pericolosità di entrambi gli animali.
Il Tar rileva che la Provincia ha depositato tutti gli atti dell'istruttoria, rispettivamente nelle date del 5 e del 22 maggio 2023 e "dunque non residua la necessità di disporre ulteriori incombenti istruttori". Si smentiscono dunque le ricostruzioni che stanno circolando sul web, che ricalcano la posizione dei ricorrenti, anziché quella del collegio. "La sospensione degli abbattimenti - si ribadisce nella nota - è stata disposta esclusivamente per un aspetto procedurale, ovvero allo scopo di permettere alle associazioni ricorrenti di impugnare anche le linee guida e il rapporto Ispra e Muse del 2021, non essendo ancora decorsi i termini per impugnare tale documentazione. Per quanto riguarda MJ5, possono proseguire le operazioni di individuazione e di identificazione dell'animale "ai fini della captivazione, a garanzia dell'incolumità e della sicurezza pubblica".
"Alla luce delle ordinanze pubblicate stamani - è il commento del presidente Fugatti - emerge come la Provincia abbia svolto la propria istruttoria alla base dei provvedimenti adottati per gli orsi pericolosi, JJ4 (responsabile dell'uccisione di Andrea Papi), e MJ5 (che ha aggredito un uomo in Val di Rabbi), in maniera ragionevolmente approfondita. Una conferma della validità delle decisioni adottate per garantire in primo luogo l'incolumità delle persone e la gestione degli animali problematici. Sostanzialmente - conclude il presidente - traspare dai provvedimenti del Tar la legittimità della decisione di abbattimento, che la Provincia ha adottato proprio sulla base di questa approfondita istruttoria".
Animalisti: "Giusto sospendere gli abbattimenti"
"Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar di Trento di sospendere provvisoriamente il provvedimento di abbattimento nei confronti dell'orsa JJ4", aggiungono Enpa, Leidaa e Oipa, che hanno presentato congiuntamente ricorso contro i decreti del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. "Il provvedimento di abbattimento e quindi l'uccisione dell'orsa JJ4 non ha alcun fondamento, dal momento che esistono valide alternative", affermano le tre associazioni. "Noi abbiamo elaborato delle proposte, che svilupperemo ulteriormente nelle prossime settimane, proprio per dimostrare che non c'è alcuna necessità di abbattere JJ4. L'orsa potrà andare a vivere in un posto molto lontano dal Casteller e soprattutto molto diverso. Ci sono dei precedenti molto incoraggianti dove gli animali sono stati trasferiti e stanno bene e vivono in situazioni compatibili con le loro esigenze etologiche".
Enpa, Leidaa e Oipa sottolineano che si è cercato, "con la prepotenza", d'imporre un provvedimento di abbattimento che non ha nessun fondamento perché le alternative praticabili ci sono: "Lo abbiamo in parte già dimostrato e nelle prossime settimane lo dimostreremo ancora di più. Resta inspiegabile e assurdo che la Provincia di Trento ieri abbia insistito sull'abbattimento come se fosse l'unica soluzione possibile e che il Ministero dell'Ambiente si sia chiamato fuori dalla decisione sulla vita dell'orsa, patrimonio dello Stato", concludono.