In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

L'alleanza delle Fiere: tra Milano e Parma accordo strategico per il futuro del cibo

L'alleanza delle Fiere: tra Milano e Parma accordo strategico per il futuro del cibo
Luca Palermo: "Le nostre filiere industriali trovino in Italia la loro casa e che siano sempre meno incentivate a rivolgersi a manifestazioni fieristiche estere
2 minuti di lettura

“È il momento per far sì che le nostre filiere industriali trovino in Italia la loro casa e che siano sempre meno incentivate a rivolgersi a manifestazioni fieristiche estere. È in questa visione che si inserisce la partnership con Fiere di Parma, puntando a rafforzare il posizionamento internazionale congiunto in una filiera strategica come quella dell’agroalimentare, creando una manifestazione fieristica in grado di competere con le principali fiere europee”. Per Luca Palermo, amministratore delegato di Fiera Milano, sono questi gli obiettivi dell’accordo strategico con Fiere di Parma diventato operativo questa mattina con il via libera all’ingresso della società lombarda nella governance dell’ente emiliano. Un’intesa che piace a Federalimentare perché, come spiega il presidente Paolo Mascarino “concorre alla visione di creare maggiori sinergie in Italia tra tutti gli attori del nostro sistema alimentare”. Dal suo punto di vista “le opportunità di crescita sono sui mercati internazionali, e grazie a Cibus-Tuttofood potremo contare su eventi fieristici di ancor più alto livello e visibilità che rafforzeranno la competitività del Made in Italy alimentare all’estero”.

 

Che cosa succederà adesso? Da oggi Fiera Milano è il secondo azionista privato di Fiere di Parma ma dalla città emiliana fanno sapere che non si tratta solo di un’operazione di natura industriale ma avrà anche “effetti politici” perché risponde alle sollecitazioni dei diversi attori impegnati nella promozione del made in Italy a partire dal ministero degli Esteri a quello delle imprese al dicastero dell’agricoltura e all’Agenzia Ice. Nei giorni scorsi, ad esempio, il ministro delle politiche agricole, Francesco Lollobrigida aveva definito importante il fatto che in “Italia le nostre fiere che si facevano la guerra facciano sistema" perché “riuscirete a fare concorrenza a Francoforte, a Stoccarda, a Londra, a Barcellona e questo significa far crescere un quadro economico tenendo insieme i vari pezzi".

 

E non è un caso che da Parma si faccia trapelare la convinzione che “l’azione combinata delle due fiere leader in Italia può creare un campione in grado di competere a livello europeo, specializzando le due manifestazioni: Cibus Parma vetrina immersiva del Made in Italy Alimentare e dei suoi territori, Tuttofood Milano piattaforma globale e innovativa per il food&beverage di tutto il mondo”.

 

Le sinergie, dunque, nasceranno dalla specializzazione. Da una parte Parma “baricentrica rispetto a tutti i distretti produttivi italiani, alle loro eccellenze e alle principali DOP-IGP”. Dall’altra Milano, “luogo ideale per comunicare al mondo - dentro e “fuori” salone - i nuovi paradigmi di un cibo buono&sostenibile”. Una piattaforma che “dovrebbe convincere gli espositori italiani e stranieri a privilegiare il nostro Paese come teatro fieristico rispetto ad altre sedi in Europa e nel mondo, attualmente meno caratterizzate”. Anche perché la prima organizzerà educational e factory&terroir tour negli anni dispari e la seconda, negli anni pari, sarà una vetrina globale e “contemporanea”.