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Nucleare, rinnovabili, gassificatori: le ricette dei partiti sulla crisi energetica

Nucleare, rinnovabili, gassificatori: le ricette dei partiti sulla crisi energetica
I programmi delle coalizioni elettorali che si sfideranno alle urne il prossimo 25 settembre. Centrodestra e Calenda per l'atomo. Il Pd vuole un piano per la costruzione di nuovi parchi di rinnovabili
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Strane convergenze emergono nelle posizioni espresse da partiti e coalizioni nei propri programmi elettorali sul tema dell’ autosufficienza energetica. Si scopre così che Calenda e Salvini sono più vicini che mai sul nucleare. Entrambi non hanno dubbi: il loro è un sì convinto. Ma è tutto il centrodestra a rispolverare, questo vecchio cavallo di battaglia. Un passo su cui sono decisamente contrari il Pd, l’intera coalizione di centrosinistra e il M5S che dice no anche a trivellazioni, inceneritori e rigassificatori. Questi ultimi invece per il Pd sono “necessari” anche se solo come soluzione-ponte. E se Giorgia Meloni tiene il punto sul fatto che sia stata una pessima idea interrompere l’import di gas dalla Russia, un tema su cui invece convergono tutte le forze politiche, è la necessità di erogare aiuti sia alle aziende che le famiglie contro il caro bollette. Ognuno con una scelta diversa.

LA LETTERA DEGLI SCIENZIATI

 

Centrosinistra

Il Partito Democratico vede il ricorso ai rigassificatori “necessario, ma a condizione che rimangano attivi solo pochi anni e smobilitati prima del 2050”. E per compensare i territori che consentano di costruire infrastrutture che possono generare impatti di tipo socio-economico e ambientale si pensa ad un “Fondo Nazionale Compensativo Anti-Nimby”. La coalizione di Centrosinistra punta poi sul Piano nazionale per la costruzione di nuovi parchi rinnovabili che porterà alla creazione di 470mila “lavori verdi” in 10 anni. Contro il caro bollette: un contratto luce sociale per le famiglie con reddito medio basso.

 

Centrodestra

Sbloccare l’estrazione del gas nei nostri mari, favorire la transizione verso il biogas e puntare sulla ricerca nel campo nucleare “pulito e sicuro” intrecciandolo con lo sviluppo dell’energia solare e eolica. Il programma della coalizione che vede in campo Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia punta dritto non solo a chiedere alla Commissione europea la revisione del Pnrr rispetto ai progetti presentati dal governo Draghi, ma sul fronte dell’approvvigionamento energetico continuano a dichiararsi contrari al blocco dell’import di gas dalla Russia. Per arginare i costi dell’energia elettrica chiedono a Bruxelles un price cap in tutta Europa.

FIRMA LA PETIZIONE

 

Azione-Italia Viva

Per Calenda “l’indipendenza dal gas russo è diventata una questione di sicurezza nazionale” e oltre ad essere un sostenitore di un mix energetico che includa sia rinnovabili che nucleare (puntare solo su eolico e fotovoltaico “non potrà fornire tutta l’energia elettrica necessaria entro il 2050”), spinge perché vengano completati due rigassificatori galleggianti che consentano l’importazione di gas naturale in sostituzione di quello russo. Per il Terzo polo è fondamentale scorporare il prezzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili da quello dell’energia da fonti fossili. Non solo. Spetta anche all’Unione Europa farsi carico di abbassare i costi della bolletta: promuovendo un price cap a tutto il gas importato.

 

Movimento 5 Stelle

I grillini la chiamano Società 2000 watt: prevedono un bonus edilizio per fronteggiare il caro bollette per le famiglie a cui si aggiunge un superbonus energia per le imprese. Sempre basato sulla circolazione dei crediti fiscali. Ribadiscono il “no” alle trivellazioni e rigassificatori, ma pure ai termovalorizzatori, come già si erano espressi in occasione del progetto di Roma. Come affrontare allora la transizione energetica? “Con impianti compatibili con le richieste dell’Europa e e non inquinanti”. Via libera alla sburocratizzazione per realizzare centri di energia rinnovabile.