LONDRA – Le emissioni nocive della Cina sono superiori a quelle dei maggiori paesi industrializzati messi insieme. Lo afferma un rapporto del Rhodium Group, riportato stamane dalla Bbc, secondo cui nel 2019 Pechino è stato responsabile del 27% delle emissioni di gas nocivi.
Al secondo posto nella graduatoria di chi inquina di più l’atmosfera terrestre, indica lo studio, ci sono gli Stati Uniti con l’11 per cento, seguito dall’India con il 6,6% del totale delle emissioni nocive mondiali. Al quarto ci sono i 27 Paesi dell’Unione Europea, con un complessivo 6,4%, poi l’Indonesia con il 3,4, la Russia con il 3,1, il Brasile con il 2,8 e il Giappone a quota 2,2.
In termini di emissioni di ossido di carbonio, precisa il rapporto, la Cina ne produce 2777 milioni di tonnellate, seguita dagli Usa con 1442, India con 714, Russia con 458, Giappone con 302, Iran con 213, Germania con 192, Indonesia con 169, Corea del Sud con 167 e Arabia Saudita con 159.
Avendo la più grande popolazione mondiale, pari a quasi un miliardo e mezzo di abitanti, la Cina ha una percentuale di emissioni nocive per persona più bassa di quella degli Stati Uniti, ma secondo la ricerca del Rodhium Group le sue emissioni sono triplicate durante gli ultimi due decenni. Gli scienziati ammoniscono che senza un accordo fra Pechino e Washington sarà difficile evitare una pericolosa spirale del cambiamento climatico.
5. Effetto serra: applicare subito gli Accordi di Parigi
La Cina ha promesso di raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nocive entro il 2060, un impegno ripetuto il mese scorso dal suo presidente Xi Jinping a un summit online sull’ambiente organizzato dal presidente americano Joe Biden. Ma il rapporto avverte che Pechino continua a dipendere fortemente dal carbone per il suo fabbisogno energetico: al momento ha 1058 centrali a carbone, più di metà della capacità mondiale.