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Il bisonte europeo è salvo, ma altre 31 specie sono scomparse

Una mandria di bisonti europei in Germania
Una mandria di bisonti europei in Germania 
Dal 2000 a oggi gli esemplari selvatici sono triplicati e se ne contano circa 6200 in 47 mandrie nelle foreste di Polonia, Bielorussia e Russia. Nella classifica Iucn la specie ora è "quasi minacciata" ma per gli esperti servono nuovi spazi
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LONDRA – Il bisonte europeo non è più una specie in via di estinzione. Lo ha annunciato l’International Union for the Conservation of Nature (Iucn), la più autorevole associazione per la conservazione della natura, affermando che il più grosso mammifero terrestre del nostro continente sta cominciando a recuperare grazie a programmi di allevamento e di reintroduzione in habitat protetti, dopo che era praticamente scomparso tranne che negli zoo e in qualche parco nazionale.

All’inizio del Novecento, il Bison bonasus, una specie eurasiatica mediamente più alta del bisonte americano (raggiunge quasi 3 metri di lunghezza e 2 di altezza), più pesante (può arrivare fino a 900 chilogrammi) e con un pelo meno folto nella parte anteriore del corpo, poteva essere trovato soltanto in cattività. Dopo la Seconda guerra mondiale è iniziato il progetto di ripopolamento: nel 2000 ce n’erano 1800 esemplari allo stato selvatico e l’anno scorso è quasi triplicato fino a 6200 in 47 mandrie disseminate in foreste della Polonia, della Bielorussia e della Russia. Per questo la Iucn ha ora aggiornato la sua classificazione da specie "vulnerabile" a "quasi minacciata".

Un piccolo gruppo di bisonti europei verrà rilasciato nel Regno Unito nel 2022, segnando la prima volta che questo possente animale sarà visibile allo stato naturale in questo paese negli ultimi seimila anni. Ma Rafal Kowalczy, autore del nuovo rapporto sulle condizioni dei bisonti in Europa, afferma che bisognerà creare spazi più ampi in tutto il continente per permettere alla loro popolazione di rafforzarsi senza essere costretta a entrare in zone agricole e ad avvicinarsi così all’uomo nei mesi invernali, quando non trovano abbastanza cibo nella foresta.

Ciononostante, per il momento il bisonte europeo sembra salvo. Il rapporto dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura avverte tuttavia che altri animali sono in grave pericolo, come i delfini dell’Amazzonia, il cui numero si è ridotto fortemente per la pesca con reti a livello di superficie in cui rimangono impigliati, e ben 31 specie sono estinte, tra le quali un tipo di squalo del mar della Cina meridionale e la rana arlecchino dell’America Centrale. A rischio di estinzione anche la flora, comprese un terzo delle querce di tutto il pianeta e gli alberi di macadamia selvatica, a causa di insetti invasivi, malattie e cambiamento climatico.