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Sempre sull'onda per proteggere il mare: i surfisti a caccia di plastica

Sempre sull'onda per proteggere il mare: i surfisti a caccia di plastica
Il movimento di appassionati di surf con base a Barcellona che promuove azioni di sensibilizzazione e buone pratiche per la difesa degli oceani. Dalla pulizia delle spiagge alla catalogazione di dati scientifici
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Proteggere il pianeta blu. E’ questa la missione che si sono dati i membri di "Surfstainable", un movimento di surfisti, attivisti per l’ambiente, artisti e scienziati, fra cui diversi italiani, con base a Barcellona. Partendo dalla comune passione per il surf si è formata una vera e propria comunità che promuove azioni di sensibilizzazione e buone pratiche per la difesa degli oceani, oltre che delle aree naturalistiche a ridosso del mare.

"Un patrimonio di biodiversità che va salvaguardato e valorizzato – spiega Riccardo Pietrantonio, cofondatore di Surfstainable insieme a Edoardo Brodasca, Vanessa Sarah Salvo, Ettore Burdese ed Emilio de la Forest de Divonne – l’oceano offre risorse energetiche, genetiche e minerali, è essenziale per il benessere umano e per la protezione dell’ecosistema naturale. Tuttavia il suo stato di salute è in pericolo, l’aumento della concentrazione di CO2 nell’acqua ne ha alterato la composizione chimica, causando una diminuzione del pH con conseguenze dannose su ecosistemi unici come le barriere coralline. La plastica, con oltre 8,3 milioni di tonnellate di rifiuti, viene riversata in mare ogni anno. Il cambiamento climatico produce un innalzamento del livello del mare che si verifica a un ritmo molto più rapido di quanto si pensasse in precedenza. Con Surfstainable prendiamo coscienza di tutto questo e vogliamo diffondere un messaggio positivo attraverso un surf trip ecologico sulle coste dove andiamo a surfare".

Hanno iniziato col pulire le spiagge e oasi naturali della Galizia, meta prediletta dei surfisti, coinvolgendo in queste azioni molti amici, fotografi, videomaker, artisti e ricercatori. Con il contributo di alcuni partner strategici come Posidonia Green Project che ha sede a Barcellona, l’azienda galiziana Ertha che produce tavole da surf e il nuovo laboratorio di comunicazione Slow Future, i surfisti di Surfstainable sono "storytellers dell’alfabetizzazione sugli oceani".

"Pensiamo sia fondamentale adottare nuovi stili di vita rispettando l’ecosistema e sensibilizzando le persone sulla situazione di emergenza che stiamo vivendo oggi. Crediamo nel suono dell’oceano, nell’onda perfetta, nel soffio del vento. Proteggiamo ciò che amiamo".

I surfisti vivono vicino all’oceano e sono consapevoli che la loro connessione con l’ambiente marino può servire per monitorare l’evoluzione dell’ecosistema. Non solo attraverso la pulizia delle spiagge, ma anche con un metodico lavoro di catalogazione di dati scientifici, dei progetti più innovativi per l’ambiente, di prodotti ecosostenibili. Una piattaforma aperta alla collaborazione di tutti coloro che si occupano di citizen science, ricerca, innovazione, arte e ovviamente anche di surf.

Dall’ambito sportivo provengono gli ambassador di Surfstainable, come Nicola Bresciani, surfista professionista, o Garazi Sanchez e Gony Zubizarreta, campioni internazionali. Nel campo scientifico operano invece altri supporter del movimento come ad esempio Tony Butt, ricercatore in oceanografia fisica e surfista. Anche il fotoreporter Paolo Pellegrin porta il suo contributo alla causa: il fotografo della storica Magnum Photos, vincitore di dieci World Press Photo, ha aderito con entusiasmo visto che sui cambiamenti climatici e sulla sostenibilità ambientale sta focalizzando il suo lavoro. Surfstainable sostiene anche i progetti “Girls for the Ocean” che coniuga sport, attivismo ambientalista ed emancipazione femminile, e “Kristen&Sofia”, il viaggio di una mamma e una figlia per scoprire e raccontare chi sta cercando di salvare il Pianeta.