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Amazzonia, in 30 anni persa vegetazione pari a 6 volte la città di San Paolo

La deforestazione è avvenuta anche in aree che avrebbero dovuto essere protette. Ma la percezione sta cambiando: un'Indagine di Yougov rivela che in Italia, come nel resto d'Europa, i cittadini vogliono più regole

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La deforestazine causata dalle miniere illegali in Perù
La deforestazine causata dalle miniere illegali in Perù (reuters)
ROMA - Aree dell'Amazzonia brasiliana che avrebbero dovuto essere protette, come ad esempio le terre indigene, hanno perso 953 mila ettari di vegetazione in 30 anni, equivalenti a sei città di San Paolo: lo rende noto un reportage di G1, il sito di notizie della Rede Globo. Nel 1985, queste zone protette rappresentavano il 47% dell'area di foresta naturale del bioma, ma oggi l'indice raggiunge il 53%. I dati sono stati compilati dal progetto Mapbiomaspartendo da immagini satellitari.

Al fine di mostrare lo scenario di deforestazione in aree protette e non protette, un team di giornalisti di G1 si è recato a Santarem, nello Stato settentrionale del Parà, un territorio, fortemente scosso dall'agrobusiness, dove sono presenti una foresta nazionale e una riserva estrattiva. "L'area pubblica viene occupata e poi si disbosca per valorizzare la terra e venderla. Se si tratta di un'area adatta all'agricoltura il suo valore aumenterà", spiega Tasso Azevedo, coordinatore tecnico dell'Osservatorio sul clima e coordinatore generale di MapBiomas.

Ma la percezione del problema globale sta cambiando. La stragrande maggioranza degli europei chiede leggi efficaci affinché il cibo mangiato e i prodotti acquistati non provochino la deforestazione del pianeta. E' quanto emerge da un sondaggio YouGov realizzato tra il 17 e il 29 di aprile e diffuso oggi. L'indagine ha coinvolto anche i cittadini italiani che dimostrano una elevata sensibilità nei riguardi del destino delle foreste del pianeta.

In particolare, il 92% degli italiani intervistati condividono la necessità di una apposita legislazione per proteggere le foreste. (87% è il dato medio dei cittadini dei 25 paesi europei sottoposti a sondaggio). Inoltre, il 92% degli italiani che hanno partecipato al sondaggio si è anche dichiarato profondamente preoccupato delle foreste, riconoscendo che la deforestazione è dannosa per tutti, genere umano e biodiversità. (91% il dato medio europeo). Il sondaggio, pubblicato in vista della Giornata internazionale della biodiversità, che cade mercoledì 22 maggio, è stato commissionato dall'Agenzia per le Indagini ambientali, Fern, Greenpeace e Wwf.