
Ma in questo mondo dove i grandi centri urbani occupano solo il 3% della superficie terrestre e consumano il 78% di energia emettendo il 60% di anidride carbonica esistono per fortuna già i primi segnali di una inversione. Pechino ad esempio, una delle città più inquinate, sta portando avanti dal 2012 il più grande piano di rimboschimento della sua storia e oggi le foreste coprono oltre il 25% della superficie urbana, segnando un aumento del 42%. Un impegno per la salute che ha anche un valore economico: secondo una recente ricerca della State University di New York, a cui ha collaborato anche l'Università di Napoli, si calcola che il valore di un chilometro quadrato coperto da alberi in una città sia di 1 milione di euro.
·IL CANTO DEGLI UCCELLI
Ma per una buona azione si contano purtroppo ancora troppi esempi negativi di iterazione fra uomo e natura. In Indonesia per esempio si stanno perdendo gli uccelli canori, quelli cantavano sugli alberi di ogni città. Colpa del surriscaldamento, l'abbattimento ma anche del commercio e del traffico illegale di animali, come ricorda il Parco Natura Viva di Bussolengo che celebra la campagna dell’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari “Silent Forest” dedicata a sei “specie bandiera” di piccoli uccelli canori del sud-est asiatico. Stiamo per dire addio a lo storno di Bali (ne sono rimasti 50 esemplari), il merlo parlante maggiore oppure la gazza verde coda corta. Un esempio concreto di ciò che accade fa rabbrividire: in soli 3 giorni a Giacarta sono stati contati 19mila uccelli in 3 mercati della zona.
·IL PREZZO DEL PARQUET
Altro esempio drammatico di come l'uomo stia massacrando le foreste per i suoi interessi economici arriva dall'Amazzonia nel nel sud-ovest del Pará. Qui Greenpeace ricorda la corsa all'Ipè, uno dei legni più duri al mondo, impiegato principalmente come parquet da esterni. Dall'alto valore commerciale (trasformato vale 2.500 dollari per metro cubo), la caccia a questo legno "rende redditizio per la mafia del legno penetrare in profondità nella foresta ai danni di popolazioni indigene, comunità locali e a discapito della biodiversità". Secondo i dati dell'associazione "ben 11 paesi dell'Ue hanno importato circa 10 milioni di metri cubi di Ipè dalle aree a rischio tra marzo 2016 e settembre 2017" scrive Greenpeace denunciando gli sfruttamenti forestali.
·LE INIZIATIVE
Per tentare di mettere un freno a tutto questo in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste varie associazioni nel mondo daranno vita a iniziative per sostenere le "buone pratiche della gestione forestale". In Italia ad esempio Pefc (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) e Legambiente lanciano la seconda edizione del premio "Comunità Forestali Sostenibili" che darà un riconoscimento a tutte quelle comunità che attraverso le buone pratiche saranno in grado di mantenere e migliorare la qualità delle foreste con la loro gestione attiva. A fine anno poi il Belpaese ospiterà un evento mondiale a Mantova (dal 28 novembre al 1 dicembre) tutto dedicato al tema delle foreste urbane.