
Anche se gli elefanti sono inseriti nella lista degli animali in pericolo sotto l'Endangered species act, un punto all'interno della legge consente al governo di dare il permesso per importare i trofei, se c'è la prova che la caccia aiuti, al contrario di quel che si pensi, la conservazione della specie. Un concetto un po' contorto, se applicato a specie a rischio estinzione. Le autorità Usa hanno reso noto di aver ricevuto l'approvazione dei due paesi africani.

Il permesso vale per tutti gli animali cacciati legalmente a partire dal 21 gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2018. Secondo lo U.S. Fish and wildlife service degli Stati Uniti, "la caccia sportiva legale e ben regolata come parte di un sano programma di gestione può avvantaggiare la conservazione di alcune specie, fornendo incentivi alle comunità locali per conservare le specie e mettere le risorse economiche così necessarie a beneficio della conservazione".
Nel periodo compreso tra il 2007 e il 2014 - riporta il sito Lifegate.it citando i dati pubblicati l’anno scorso dal Great elephant census - la presenza di elefanti è diminuita del 30 per cento in 15 paesi africani. Gli animali rimasti sono poco più di 350mila – all’inizio del ventesimo secolo erano milioni – e sono costantemente minacciati da bracconaggio e traffico illegale di avorio. Non a caso, sono inclusi nel decreto sulle specie in via di estinzione emanato dagli Stati Uniti.

Negli Stati Uniti la notizia ha sollevato ulteriori polemiche dato che la caccia all'elefante è una pratica che piace anche al figlio del presidente Trump. Su Twitter sta circolando la foto dell'uomo con un 'trofeo' stretto in pugno.