La grande festa dei 5 mila a Piazzola con i Placebo
Il gruppo ha chiesto ai fan di non usare gli smartphone durante il concerto: «Godetevi le emozioni». Fin dal primo pomeriggio l’arrivo degli spettatori, lunghe file per accedere all’anfiteatro Camerini
Più di 5.000 fan in delirio per i Placebo, il gruppo alternative rock britannico di Brian Molto e Stefan Olsdal, che martedì sera, 18 luglio, ha suonato nella penultima tappa del mini tour italiano all’anfiteatro Camerini di Piazzola. Hanno cominciato ad invadere le strade fin dal pomeriggio, nell’attesa dell’apertura dei cancelli della piazza, per poter entrare e godersi lo spettacolo. La fila ai tornelli si allungata per diverse centinaia di metri fino all’inizio del concerto e moltissima gente ha ascoltato anche da fuori l’area transennata.
Con 25 anni di carriera e 13 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, i Placebo si confermano una delle migliori band di alternative rock con le loro canzoni che accendono i riflettori sulle ingiustizie e le disuguaglianze della società.
Il duo inglese si discosta e si compensa sul palco. Molko, cantante e chitarrista, è tanto affascinante quanto cupo e profondo, Olsdal, bassista e chitarrista, quasi due metri di muscoli, è invece quello caloroso che interagisce con il pubblico. Insieme sono energia pura e gli spettacoli diventano esplosivi. Un’esperienza sublime – a detta delle migliaia di fan estasiati dalla prima all’ultima nota – dove la band ha regalato più di un’ora e mezza di grandi ed intense emozioni.
Ha alternato i brani dell’ultimo disco “Never Le Me Go” a quelli della discografia precedente e ai grandi successi. Una magia di musica scandita anche dall’ammonimento di non utilizzare i telefoni cellulari per fare foto o video. Fin dall’inizio passa infatti il messaggio registrato e tradotto anche in italiano di non tirarli fuori. Lo fanno molte band ed i Placebo in modo particolare portano avanti da sempre una battaglia contro l’uso dei telefonini ai concerti che impedisce la connessione fra pubblico e musicisti, manca di rispetto agli spettatori e rischia di far passare più tempo davanti allo schermo anziché godersi il momento dal vivo.

L’attesa prima del concerto, i fan sotto il palco allestito in piazza Camerini e sullo sfondo villa Contarini
La bellezza del live sta proprio nel vivere le emozioni a tutto tondo e senza filtri: «Per favore siate qui ora nel presente. Godetevi il momento, il nostro obiettivo è creare unione e trascendenza». Una presa di posizione più che condivisibile, se non fosse che è impossibile pretenderne l’osservanza scrupolosa.
I piccoli schermi spuntavano qua e là anche martedì nel clima di festa che si respirava, lontano dalle polemiche dei giorni scorsi. Dopo la tappa torinese della band dell’11 luglio scorso, la procura di Torino ha aperto un fascicolo per vilipendio in merito al caso delle parole pronunciate a fine concerto dal frontman Molko contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Dal palco del Sonic Park Stupinigi, il cantante ha infatti insultato la premier chiamandola «razzista e fascista».. I carabinieri, presenti per garantire l’ordine pubblico, hanno trasmesso un rapporto alla Procura che potrebbe iscriverlo nel registro degli indagati.
Tutte tranquille, invece, e all’insegna della sola musica immersiva, le serate successive a Lucca, Imola, Matera e anche a Piazzola, che precedono il finale italiano a Sassari il 1 agosto.
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