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Aghi, bottoni e nastri diventano opera d’arte

Alla galleria Arkè di Venezia

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Quello di Giovanni Cesca è un mondo iperrealistico e straniante. Attento a riprodurre dettagli minimi della realtà, artigiano tra artigiani, il pittore sandonatese ha dedicato al minuto mondo della sartoria i suoi lavori a matita su carta. I quadri esposti nella mostra inaugurata nei giorni scorsi alla Galleria Arkè di San Samuelerivelano una particolare maestria nel ritrarre piccoli oggetti dell'uso comune che nelle mani del sarto diventano moda, sulla tela dell'artista diventano poesia. Cesca trasforma gli oggetti che riproduce in soggetti di un mondo fantastico in cui - come Alice nel paese delle meraviglie - lo spettatore si fa piccolo e tutto intorno diventa grande, iperbolico, metaforico. Sono schiere di aghi, di bottoni, ditali, nastri ed elastici, filati e spagnolette che Cesca porta con sè dagli anni dell'infanzia, ricordi della sartoria paterna, di un mondo antico fatto di un sapere minuzioso che l'artista ha trasposto nella perfezione del suo tratto di matita, del colore, dei pastelli. I dettagli diventano protagonisti dei suoi quadri: come gigantografie istantanee, Cesca cattura nel suo meticolosissimo disegno una rete di elementi che composti assieme ci riportano a un gusto umanistico, quasi rinascimentale, dove l'uomo è al centro di tutto, attraverso la sua abilità, il suo intelletto e la sua manualità. In mostra, oltre ai disegni legati al mondo della sartoria, sono esposti per contrasto alcuni olii e pastelli encaustizzati che il pittore ha realizzato nel primo decennio del Duemila. Fino al 10 dicembre, dal martedì al sabato.

Silva Menetto

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