
MESTRE. I mestrini sono tornati a riempire il “salotto cittadino”, ieri sera, rispondendo numerosi all’appello di Roberto Venerando, Stefano Trevisan e Lello Mini Campisi, che hanno richiamato in piazza Ferretto i ragazzi cresciuti negli anni Settanta, Ottanta e Novanta, quando le “vasche” tra la torre e il duomo scandivano i fine settimana e per andare da una parte all’altra si doveva fare a spintoni.
Locali aperti, negozi che hanno cercato di non chiudere proprio allo scoccare delle sette e mezza della sera, panini con la mortadella, spritz e cicheti per mettere in moto la serata come si deve. Un evento con due obiettivi, entrambi centrati: rivitalizzare una piazza troppo vuota, specialmente dopo una certa ora, e far uscire la gente di casa. “Ritroviamoci in piazza come un anno fa”, la versione 2017 della grande festa lanciata su Facebook da Roberto Venerando nel 2016, ha fatto nuovamente incontrare nel cuore pulsante del centro amici e conoscenti, facce note e volti che di solito si “incocciano” distrattamente e di passaggio sui social network se l’algoritmo di Facebook lo consente. I “fioi” si sono riappropriati della loro piazza dimostrando che i mestrini, se vogliono, ci sono e si fanno sentire.
Un evento più diffuso e meno concentrato davanti al Bar Sport rispetto all’anno passato, che ha comunque catalizzato almeno 1.500 persone. Chi a chiacchierare in piedi, chi seduto al bar Stendardo, al Buso, chi al Mc Conor e negli altri locali che gravitano attorno alla piazza. A dare il via ufficiale alle danze è stata la neonata banda di Mestre diretta da Angelo Lorenzo Dolce, entrata trionfalmente dal lato della torre suonando una marcia tra gli applausi e i flash dei cellulari e regalando una grande emozione al pubblico. Per la serata speciale la banda ha musicato alcune canzoni che hanno fatto la storia dei tempi andati.
Prima We are the Champions e poi la colonna sonora di Rocky Balboa e ancora la canzone scelta sui social dai partecipanti che più rappresentava il mood di quegli anni, ossia All night long di Lionel Ritchie, cantata dal palco allestito per l’occasione dietro la fontana. E poi spazio alle danze grazie alla speaker Bruna Malaguti e ai Dj Dario De Demo, Marco Fabbian, Beppe Spatten e Ivan Trevisan. Durante la festa, un momento dedicato a Margherita Renier, in arte Cortesi, di recente scomparsa, una delle voci storiche delle radio di Mestre, attrice di teatro e pilastro di Venezia Ottocento, il noto gruppo che ripropone il Gran Ballo in costumi d’epoca. Su alcuni palazzi storici sono state proiettate delle scritte grazie a giochi di luce.
Una serata dedicata alle chiacchiere, quelle sane, ai racconti, ai gruppi di amici che di cose da dirsi ne avevano tante. Vicino al Duca D’Aosta un’esposizione di auto e moto d’epoca. Tra le sorprese anche un concorso di moda a tema, una sorta di “come eravamo negli anni dello struscio” che ha premiato chi ha interpretato meglio il look di quegli anni, grazie agli applausi del pubblico.